Giorgio Cariani: un ricordo di gratitudine

Custodire e progettare. Sono queste parole meglio di altre a racchiudere il senso dell’azione di Giorgio Cariani, scomparso il 31 dicembre 2020.La sua carriera è stata legata al diritto e alla legalità, valori che ha servito e difeso nella professione notarile. Dopo la laurea in giurisprudenza nel 1967, Cariani aveva ricoperto importanti incarichi all’interno del Consiglio notarile, di cui era stato presidente dal 2006 al 2013 e Consigliere della Cassa Nazionale del Notariato dal 1992 al 1998.  A riprova di una vicinanza al territorio di Vignola, in cui era nato, a cui era profondamente legato e per il quale è stato per diversi anni un riferimento della più alta qualità professionale va ricordata anche la presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola, guidata nei suoi primi passi, dal 1994 al 2005 durante i quali la Fondazione ha portato a termine importanti progetti sia nella Rocca di Vignola, nei locali attigui e soprattutto con la realizzazione della nuova biblioteca comunale.

Di recente, era tornato nel Comitato di gestione dell’ente per mettere la propria esperienza a servizio della comunità, a cui fino all’ultimo ha dedicato le proprie energie. A ricordarne il ruolo è la presidente della Fondazione, prof.ssa Carmen Vandelli: “Giorgio Cariani è stato un punto di riferimento per la Fondazione, in un momento particolarmente delicato di trasformazione e di ripensamento del ruolo complessivo delle Fondazioni in relazione ai loro territori”. “A caratterizzare il suo operato”, prosegue la presidente, “è stata una qualità umana, oltre che professionale, contraddistinta da lungimiranza ed equilibrio, sempre accompagnate da una sensibilità capace di cogliere il valore progettuale delle persone e delle iniziative”. A tale riguardo, va ricordato come proprio negli ultimi mesi di lavoro, il notaio Cariani avesse rivolto i suoi sforzi a un progetto di riqualificazione della Rocca di Vignola, nell’ottica di rendere questo importante monumento fruibile a un pubblico sempre più vasto, facendone un perno di attrattiva per il comprensorio vignolese e la sua economia. Con il coinvolgimento di attori istituzionali, tra cui l’Università di Modena e Reggio Emilia, la Rocca è stata dotata di un progetto di riqualificazione espositiva.